I nostri pensieri divengono il nostro mondo. Noi diventiamo ciò che pensiamo. Questo è l'eterno mistero. (Maitri Upanisad)

mercoledì 29 dicembre 2010

Mangalacharan Shanti Mantra - il mantra della pace
















sarve sham swastir bhavatu
possano tutti essere felici

sarve sham shantir bhavatu
possano tutti essere in pace

sarve sham purnam bhavatu
possano tutti ottenere la perfezione

sarve sham mangalam bhavatu
possano tutti essere benedetti

sarve bhayantu sukhinaha
prego per la felicità di tutti gli esseri

sarve santu niramayaha
possano tutti essere liberi dalla miseria sempre

sarve bhadrani pashyantu
possano tutti gli esseri vivere in pace

maa kas chid dukha bhagbhavet
possa non vedere mai nessuno soffrire nel mondo

OM SHANTI SHANTI SHANTIHI

martedì 21 dicembre 2010

Isa Upanisad (testo italiano)












Quello è perfetto, questo è perfetto
Dal perfetto viene il perfetto
Anche se il perfetto emana il perfetto,
esso rimane perfetto.

Il Signore dimora in tutto questo
Ogni cosa al mondo è tutto il mondo
Se rinunci a tutto, godi tutto
Non creare la ricchezza fuori di te!

Chi agisce così in questo mondo
può vivere cento anni
Se vivrai così, non incontrerai ostacoli
e nessuna azione ti legherà.

Tutti coloro che si oppongono al proprio Sé
dopo la morte vanno nei ciechi mondi
avvolti nelle tenebre
chiamati mondi senza sole.

Egli è immobile,
eppure è più rapido del pensiero
Egli è al di sopra di tutto,
neanche gli déi possono raggiungerlo
Senza muoversi, supera tutto ciò che corre
In lui Agni compie la sua opera.

Quello si muove, Quello non si muove
Quello è lontano, Quello è vicino
Quello è all'interno di questo, di ogni cosa
Quello è all'esterno di questo, di ogni cosa.

Colui che vede
tutti gli esseri nel Sé
e vede il Sé in tutti gli esseri,
questi non odia nessuno.

In colui che sa che tutti gli esseri
esistono solo come Sé,
in colui che così vede solo Quello,
non c'è illusione, non c'è sofferenza.

Questi invero conosce
ciò che è luminoso e immateriale,
che non può essere ferito né bagnato,
puro, senza peccato,
il veggente, il sapiente,
l'essere supremo, indipendente,
che dall'origine dei tempi
fa raggiungere il proprio scopo.

Coloro che dimorano nell'ignoranza
cadono in una profonda oscurità
Ma in una ancor più profonda oscurità
cadono coloro che si compiacciono della conoscenza.

Il destino di chi coltiva la conoscenza
certamente è diverso
da quello di chi vive nell'ignoranza
Così dicono i saggi
che insegnano a conoscere Quello.

Chi conosce la saggezza e l'ignoranza
vincendo l'ignoranza
sconfigge la morte,
coltivando la saggezza
beve il nettare dell'immortalità.

Coloro che adorano gli esseri invisibili
cadono in una profonda oscurità
Ma in una ancor più profonda oscurità
cadono coloro
che si compiacciono di ciò che è visibile.

Il destino di chi si fonda su ciò che esiste
certamente è diverso
da quello di chi si fonda
su ciò che non esiste
Così dicono i saggi
che insegnano a conoscere Quello.

Chi conosce
ciò che porta tutti gli esseri alla rovina,
supera la rovina e la morte
e beve il nettare dell'immortalità in tutti gli esseri.

Un velo di luce
nasconde il volto della verità
Ti prego, rimuovi questo velo
e mostrami il vero dharma!

O sole, tu che concedi
alla forza creativa il suo potere,
unico Saggio,
trattieni, ti prego, i tuoi raggi!
Attenua il tuo splendore,
perché io possa vedere
la tua benedetta forma!
Questo Sé simile al sole,
sono io!

Che questo corpo sia consumato,
che il mio soffio si fonda con l'aria
e divenga immortale!
Om - ricorda i miei sacrifici,
ricorda come ti ho servito!
Ricorda i miei sacrifici,
ricorda come ti ho servito!

O Agni, mio Dio, mio Signore!
Tu che conosci la via,
guidaci sul giusto cammino!
Facci superare ogni ostacolo,
liberaci da ogni difetto!
Mi inchino dinnanzi a te,
con queste parole ti rendo omaggio!

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lunedì 13 dicembre 2010

Gayatri Mantra - il mantra della realizzazione interiore





Om Bhur Bhuvah Svah
Tat Savitur Varenyam
Bhargo Devasya Dhimahi
Dhiyo Yo Nah Prachodayat


Meditiamo sul fulgore supremo dei tre universi,
possa illuminare la nostra coscienza.

BUHR: LA TERRA
BHUVAH: L'ATMOSFERA
SVAH: IL CIELO
TAT: COLUI
SAVITUR: IL SOLE (LA DIVINITA' CHE GENERA E ILLUMINA LA VITA)
VARENYAM: L'ASSOLUTO
BHARGO : LA LUCE SUPREMA CHE DIMORA NEL SOLE E DISTRUGGE I SEMI DEL KARMA
DEVASYA: DELLA DIVINITA' CHE CAUSA LO SPLENDORE DELL'UNIVERSO
DHI MAHI: MEDITIAMO
DHIYO YO NAH: CHE IL NOSTRO INTELLETTO
PRACHO DAYAT: POSSA INCITARE


Commento al Gayatri Mantra
da: Raimon Panikkar - I Veda - Mantramanjari

«Non c'è nulla di più sublime della Gàyatri». Esso è il mantra più famoso dei
Veda, rivolto al divino donatore di vita come Dio supremo, simbolizzato in
Savitr, il Sole. Per questo motivo la preghiera si chiama anche Savitr. È
recitata ogni giorno al sorgere e al tramontare del sole, di solito al momento
del bagno rituale. Questo mantra deriva il suo nome dal metro in cui è scritto,
la gàyatrì, che è un metro poetico vedico di ventiquattro sillabe, il cui
autore, secondo la tradizione, fu il saggio Visvàmitra.

La Brhadàranyaka-upanisad da una spiegazione simbolica della Gàyatrì molto
elaborata, basata sulla sua composizione poetica, tre piedi di otto sillabe
ciascuno: il primo piede è composto dai tre mondi: la terra, i cieli e il
firmamento, o piuttosto la parte in mezzo; il secondo piede è composto dalla
triplice conoscenza, cioè la saggezza dei tre Veda', il terzo piede è composto
dalle tre forze vitali (pràna, o inspiro, apàna, o espiro, e vyàna, o respiro
diffuso, che insieme compongono otto sillabe). Tutto questo è detto al fine di
introdurre il quarto piede, che è reso visibile precisamente entro e attraverso
la Gàyatri, Savitr, il sole «al di sopra dei cieli oscuri». Attraverso un
processo interiore attuato recitando la Gàyatri con consapevolezza, tutta la
realtà viene riflessa e così anche dominata nell'uomo - questo mesocosmo, questo
specchio dell'intera realtà.

Inoltre, come dice un altro commentario importante sulla Gàyatri. «La Gàyatri è questo intero universo, tutto ciò che è venuto in essere. E la Parola è la Gàyatri, poiché la Parola canta e protegge questo intero universo che è venuto in essere» Chanddogya Upanisad 111,12,1.

La Gàyatri è un simbolo completo della luce. È certamente molto più
dell'epifania della luce; è la luce stessa quando la recitazione è una vera
preghiera, un'assimilazione e un'identificazione con ciò che si prega. Ogni
verso sottolinea un aspetto della luce: lo splendore glorioso dell'Ultimo, la
sua radiosità interna, cioè la luce increata (verso 1); la luce che crea, la
luminosità comunicativa del Sole increato, Savitr, lo splendore del Dio vivente
che illumina ogni cosa (verso 2); e, infine, l'incidenza della luce divina sui
nostri esseri, e in particolar modo sulle nostre menti, rendendo noi stessi
rifulgenti e trasmettitori della stessa rifulgenza e convertendoci in luce: luce
da luce, splendore da splendore, uno con la sorgente della luce, non in una
pesante identità ontologica, ma in una "luminosa" identità di luminosità,
totalmente trasparente - àtman-brahman (verso 3).



lunedì 6 dicembre 2010

Mandukya Upanisad (testo italiano)

 













Om. Questo mondo eterno è tutto: ciò che era, ciò che è e ciò che sarà, e ciò che è al di là nell'eternità. Tutto è OM. 

Il Brahman è tutto e l'Atman è Brahman. L'Atman, il Sé, ha quattro stati o condizioni.

Il primo è la vita nello stato di veglia della coscienza che si muove verso l'esterno, che gode dei sette elementi grossolani esteriori.

Il secondo è la vita nello stato di sogno della coscienza che si muove all'interno, godendo dei sette elementi sottili interiori nella sua stessa luce e solitudine.

Il terzo è la vita nello stato di sonno della coscienza silenziosa dove non hanno desideri né sogni. Questa condizione di sonno profondo è quella di unità, un ammasso di coscienza silenziosa fatta di pace e che gode della pace.

Questa coscienza silenziosa è onnipotente, onnisciente, il sovrano interiore, la sorgente di tutto, l'inizio e la fine di tutti gli esseri.

Il quarto stato è quello dell'Atman nel suo stato più puro: la vita risvegliata della coscienza suprema. Non è né coscienza esteriore né coscienza interiore, né semi-coscienza, né coscienza di sonno, né coscienza e neppure incoscienza. È l'Atman, lo stesso Spirito, che non può esser visto o toccato, che è al di sopra di ogni distinzione, al di là del pensiero e ineffabile. L'unione con lui è la prova suprema della sua realtà. È la fine dell'evoluzione e della non-dualità. È pace e amore.

Questo Atman è la Parola eterna OM. È composto da tre suoni: A, U, e M, che sono i primi tre stati di coscienza, e questi tre stati sono i tre suoni.

Il primo suono, A, è il primo stato, della coscienza di veglia, comune a tutti gli uomini. Lo si trova nelle parole Apti, “conseguire”, e Adimatvam, “esser primo”. Colui che conosce questo ottiene la realizzazione di tutti i suoi desideri, e primeggia su tutte le cose.

Il secondo suono, U, è il secondo stato, della coscienza del sogno. Lo si ritrova nelle parole Utkarsha, “che si eleva”, e Ubhayatvam, “entrambi”. Colui che conosce questo accresce la tradizione della conoscenza e ottiene equilibrio. Colui che conosce questo ottiene la conoscenza del Brahman.

Il terzo suono, M, è il terzo stato, della coscienza del sonno. Lo si ritrova nelle parole Miti, “misura”', e nella radice Mi, “finire”, che dà luogo ad Apiti, “il fine ultimo”. Colui che conosce questo misura tutto con la mente e ottiene il Fine ultimo.

La parola OM come suono unico è il quarto stato della coscienza suprema. È al di là dei sensi ed è la fine dell'evoluzione. È non dualità e amore. Va con il suo sé verso il supremo Sé colui che conosce questo.