I nostri pensieri divengono il nostro mondo. Noi diventiamo ciò che pensiamo. Questo è l'eterno mistero. (Maitri Upanisad)

sabato 1 ottobre 2011

sivananda, quarta lezione: la dieta yogica













Una dieta che conduca alla pratica dello Yoga e al progresso spirituale è chiamata dieta Yogica. La dieta ha una connessione intima con la mente. La mente si forma dalla parte più sottile del cibo. Il Saggio Uddalaka così istruisce suo figlio Svetaketu: “Il cibo, quando consumato diventa di tre tipi: la parte grossolana diviene escrementi, quella intermedia carne e quella più fine la mente. Figlio mio, quando il latte irrancidito è frullato, le sue particelle più fini affiorano per formare il burro. Così, figlio mio, quando il cibo è consumato, le sue particelle sottili che affiorano formano la mente. Pertanto in verità la mente è cibo”.
Nella Chandogya Upanishad troverai: “Per la purezza del cibo uno purifica la propria natura interiore; attraverso la purificazione della propria natura interiore si acquisisce certamente la memoria del Sé, e tramite l’ottenimento della memoria del Sé, tutti i legami e gli attaccamenti vengono recisi”.
La dieta è di tre tipi; esiste la dieta Sattvica, la dieta Rajasica e la dieta Tamasica. Latte, farina, legumi, cereali, burro, formaggio, patate, miele, datteri, frutta, mandorle e zucchero candito sono tutti alimenti Sattvici. Rendono la mente pura e calma.
Pesce, uova, carne, sale, chilli e asafetida sono articoli Rajasici. Eccitano la passione.
Carne, vino, aglio, cipolla e tabacco sono articoli Tamasici. Riempiono la mente di rabbia, tenebre ed inerzia.
Il Signore Krishna dice ad Arjuna: “Il cibo che è caro a ciascuno è di tre tipi. Ascolta le distinzioni tra di essi. Gli Alimenti che aumentano la vitalità, l’energia, il vigore, la salute e la gioia, e che sono deliziosi, delicati, sostanziosi e appetitosi sono cari al puro. Il passionale desidera cibi che sono amari, aspri, salati, eccessivamente piccanti, pungenti, asciutti e brucianti e che producono dolore, sofferenza e malattia. Il cibo stantio, sciapo, putrido e andato a male, i resti e le cose impure sono cari al Tamasico (Bhagavad-Gita VII-8, 9, 10).
Il cibo gioca un ruolo importante nella meditazione. Cibi diversi producono diversi effetti su differenti compartimenti del cervello. Ai fini della meditazione il cibo dovrebbe essere leggero, nutriente e Sattvico. Latte, frutta, mandorle, burro, zucchero candito, lenticchie verdi, lenticchie Bengali lasciate in ammollo per una notte, pane, sono tutti di grande aiuto nella meditazione. La Thed (un tipo di radice abbondantemente disponibile nelle regioni Himalayane) è molto Sattvica. Lo zucchero e il tè dovrebbero essere usati con moderazione. E’ meglio, se puoi rinunciarvi completamente. La polvere di zenzero può essere mescolata al latte e assunta frequentemente. Gli Yogi indiani amano molto questa bevanda. Un principiante deve essere molto attento nello scegliere alimenti di natura Sattvica.
Il cibo è di quattro tipi. Ci sono liquidi che sono bevuti, solidi che sono polverizzati dai denti e mangiati, ci sono semi-solidi che sono assimilati leccandoli e ci sono generi alimentari soffici che sono ingoiati senza essere masticati. Tutti gli alimenti dovrebbero essere completamente masticati nella bocca fino ad essere ridotti a liquidi prima di essere ingoiati. Solo allora possono essere prontamente digeriti, assorbiti ed assimilati dal sistema. La dieta dovrebbe essere tale da consentire di mantenere l’efficienza fisica e la buona salute. Il benessere dell’individuo dipende da una perfetta alimentazione più di qualsiasi altra cosa. Vari tipi di malattie intestinali, aumentata suscettibilità alle malattie infettive, carenza di vitalità e di potere di resistenza, rachitismo, scorbuto, anemia o povertà del sangue, sono dovute a un’alimentazione errata.
Colui che assume una dieta moderata, che ha regolato la sua dieta, può diventare uno Yogi, non altri. Questa è la ragione per la quale il Signore Krishna dice: “ Veramente lo Yoga non è per colui che mangia troppo, né per colui che si astiene dal cibo all’eccesso, non è per colui che dorme troppo, né per colui che è sempre desto, O Arjuna! Lo Yoga estingue ogni dolore per colui che è regolato nel mangiare e nel divertirsi, regolato nell’agire, regolato nel dormire e nevegliare.”(Bhagavad-Gita VI-16-17). Perciò mangia del cibo che sia gradevole e dolce fino a riempire metà dello stomaco; riempi un quarto dello stomaco con acqua e lascia il rimanente quarto vuoto per l’espansione dei gas. Offri l’atto di mangiare al Signore. Questa è la dieta moderata. Tutti gli alimenti putridi, stantii, decomposti, sporchi, cotti due volte, vecchi di un giorno, dovrebbero essere abbandonati. La dieta dovrebbe essere fresca, semplice, leggera, dal sapore delicato, salubre, facilmente digeribile e nutriente.
Nella Shiva Samitha è scritto: “Lo Yoga non dovrebbe essere praticato immediatamente dopo un pasto, nemmeno se si è molto affamati; prima di iniziare la pratica del latte e burro possono essere assunti”.
Nella Yoga Tattva Upanishad troverai: “L’esperto nello Yoga dovrebbe abbandonare gli elementi di ostacolo alla pratica. Dovrebbe rinunciare a sale, mostarda, alimenti acidi, piccanti, pungenti o mari, assafetida. Nei periodi iniziali della pratica è prescritto cibo a base di latte e ghi, insieme a cibo ottenuto dalla farina, germogli e riso rosso; si dice che questa dieta favorisca il progresso. Dopo, l’aspirante diviene capace di trattenere il respiro quanto vuole. Tramite questa ritenzione del respiro a volontà, Kevala-Kumbhaka (cessazione del respiro senza inalazione né esalazione) è ottenuta. Per colui che ha ottenuto Kevala-Kumbhaka, e si è così liberato dall’inalazione e dall’esalazione non vi è più nulla di irraggiungibile nei tre mondi”.
Nella Bhikshuka Upanishad troverai : “Paramahamsa come Samavartaka, Aruni, Svetaketu, Jada Bharata, Dattatreya, Suka, Vamadeva, Haritaki e altri, mangiavano otto bocconi e si sforzavano di raggiungere Moksha unicamente tramite il cammino dello Yoga”.
Sii naturale e semplice nel mangiare e nel bere. Puoi dedicare più tempo alle pratiche Yoga. Uno studente Yogico che spende il suo tempo completamente in pura meditazione necessita di pochissimo cibo. Una misura, una misura e mezza di latte al giorno e della frutta saranno sufficienti. Ma uno Yogi che svolge lavoro attivo e vigoroso necessita di abbondante cibo nutriente.
La dieta vegetariana è stata acclamata come la più adatta all’avanzamento spirituale e psichico. E’ stato scoperto che la carne aumenta le passioni animali e diminuisce le capacità intellettuali. Mentre è vero che le nazioni mangiatrici di carne sono fisicamente attive e forti, altrettanto non si può dire dei loro progressi spirituali. La carne non è per niente necessaria per mantenere salute perfetta, vigore e vitalità. Al contrario è altamente deleteria per la salute. Porta con sé una schiera di malattie come i vermi intestinali e malattie renali.
Uccidere animali per ottenerne cibo è un grande peccato. Anziché uccidere l’egoismo e l’idea di “mio”, persone ignoranti uccidono animali innocenti sotto il pretesto del sacrificio, ma in realtà mirano ad appagare la loro propria lingua o palato. Che orribili crimini disumani vengono commessi nel nome di Dio e della Religione!
Ahimsa (non violenza) è la prima virtù che un aspirante spirituale dovrebbe cercare di possedere. Si dovrebbe riverire la vita. Il Signore Gesù disse: “Benedetti sono i misericordiosi, perchè otterranno misericordia.” Mahavira ha gridato, con voce simile a una tromba:”Tratta ogni essere vivente come te stesso e non fare del male a nessuno.”
La legge del Karma è inesorabile, inflessibile, immutabile. Il dolore che infliggi a qualcun’altro rimbalzerà sicuramente su di te e la felicità che irradi tornerà indietro aumentando la tua felicità. Colui che conosce questa legge non ferirà nessuno.
La carne ha una influenza diretta sui diversi compartimenti del cervello. Il primo e più importante passo nell’avanzamento spirituale di un aspirante è la rinuncia alla carne. La Luce Divina non discenderà, se lo stomaco è carico di carne. Nelle nazioni forti mangiatrici di carne la mortalità per cancro è molto alta; i Vegetariani si mantengono in buona salute fino all’età anziana.
Pitagora sembra protestare amaramente quando dice: “Attenti, o mortali, dall’insozzare i vostri corpi con cibo peccaminoso. Vi sono cereali, vi sono frutti che piegano i loro rami dal loro peso, e lussureggiante uva sulle viti. Vi sono dolci vegetali ed erbe che il fuoco può rendere gradevoli e soffici. Né ti sono negati latte, né miele, fragranza dell’aroma del fiore di timo. La terra prosperosa ti offre un abbondanza di cibo puro e fornisce pasti ottenibili senza il massacro e lo spargimento di sangue”.
Digiunare è proibito ai praticanti dello Yoga perchè produce debolezza. Ma un digiuno moderato occasionale è altamente benefico. Questo ripara il sistema interamente, dà pace allo stomaco e agli intestini ed elimina l’acido urico. Gli studenti Yoga possono prendere un pasto intero alle 11, una tazza di latte caldo al mattino e mezza misura di latte o un pò di banane cotte (o arance o mele) alla sera con gran vantaggio. Il pasto notturno dovrebbe essere molto leggero. Se lo stomaco è sovraccaricato, sopravverrà il sonno e poiché troppo sonno è dannoso alle pratiche Yogiche non è possibile fare alcun reale progresso nel cammino dello Yoga. Perciò una dieta che consiste di solo latte e frutta è uno splendido menù per tutti i praticanti.
Bolli mezza misura di latte insieme a del riso bollito, ghi e zucchero. Questo è chiamato Charu. E’ un cibo eccellente per i praticanti dello Yoga. Questo è per cena. Mezza misura di latte e qualche frutto saranno sufficienti per la notte. Prova questa prescrizione e dimmi dei benefici che ne hai tratto nella tua Sadhana. Il latte non dovrebbe essere bollito troppo. Dovrebbe essere rimosso dal fuoco nel momento in cui il punto di bollitura è raggiunto. L’eccessiva bollitura distrugge tutti i principi nutrienti e le vitamine e rende il latte non adatto al consumo. Il latte è un cibo ideale per gli aspiranti. E’ un alimento perfetto in se.
La dieta a base di frutta esercita una meravigliosa influenza sulla costituzione. E’ una dieta naturale. I frutti sono tremendi produttori di energia. Frutta e latte aiutano la concentrazione e la meditazione. Il grano, la farina. il latte. il ghi e il miele producono longevità della vita e aumentano la potenza, i succhi di frutta e l’acqua in cui lo zucchero candito è disciolto sono bevande veramente buone. Il burro misto allo zucchero candito e le mandorle lasciate in ammollo per la notte raffredderanno il sistema.
Conduci una vita semplice e naturale. Assumi cibo semplice, che sia perfettamente compatibile al tuo sistema. Dovresti avere il tuo menù personale, adatto alla tua costituzione. Tu stesso sei il giudice perfetto per selezionare una dieta Sattvica. In materia di cibo e bevande farai bene a mangiare e a bere come un maestro. Non dovresti provare il minimo desiderio per nessuna dieta particolare. Non dovresti diventare uno schiavo di questo cibo o di quel cibo. Cibi e bevande semplici, naturali, non-stimolanti, che costruiscono i tessuti, che producono energia, manterranno la mente calma e pura e aiuteranno lo studente di Yoga nelle sue pratiche e nel raggiungimento dell’obiettivo della vita.

4 commenti:

  1. Buongiorno, mi chiamo Valerio e ho 50 anni. Seguo l'alimentazione vegana con cui mi trovo molto bene e, oltre a ringraziarvi per le informazioni messe in condivisione, mi piacerebbe capire qualcosa in più relativamente al consumo di latte che nel veganesimo è precluso. Tale alimento infatti, oltre ad agganciare in modo molto forte lo sfruttamento di altre creature, parrebbe essere fortemente controindicato come dimostrato da recenti studi ad ampia diffusione. L'idea è che si tratti di un prodotto che al di fuori dello svezzamento sia del tutto inadeguato producendo nel tempo patologie anche gravi, soprattutto in considerazione del fatto che latte e derivati che assumiamo non sono specie specifici bensì provenienti da altri animali. Le proporzioni di proteine e grassi contenuti sono devastanti e la conseguente acidificazione del sangue che ne deriva provoca a cascata un sovraccarico metabolico molto forte con conseguenze di ogni genere.
    Vi ringrazio per l'eventuale risposta e salutando auguro il meglio.
    Valerio

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    1. Mi trovi perfettamente d'accordo in tutto ciò che hai scritto. Personalmente sono dell'idea che alcune prescrizioni scritte secoli e secoli a dietro non reggono più il confronto dell'attuale realtà contemporanea. Io sono hindūista ma in quanto ad alimentazione condivido perfettamente le idee del giainismo, ovviamente non rinnego i Veda sia chiaro, sono abbastanza conscio e consapevole che Sanatana Dharma non significa affatto perennealismo ma anzi al contrario significa proprio costante mutamento anche delle prescrizioni alimentari... Gli allevamenti intensivi per la produzione di latte sono decisamente più terrificanti o quantomeno eguali all'impurità di un qualsiasi mattatoio. Tutto va contestualizzato ovviamente nel caso remoto tu avessi una vacca da te allevata senza mangimi industriali che pascola beatamente allo stato brado in alta montagna allora potresti avere enormi benefici dall'assumere il suo latte... In caso contrario (come credo che sia...) che purtroppo rispecchia la realtà della maggioranza delle persone che comprano latte industriale, tra l'altro pastorizzato dunque lavorato trattato e riscaldato, esso diviene all'istante tamasico, pertanto temo proprio che andrebbe evitato il più possibile e ripeto è quasi più dignitoso porre fine alla vita di un animale e non costringerlo a produrre latte in delle vere e proprie "Celle di sofferenza" presenti negli abomini lager di allevamenti intensivi per la produzione di latte... E se proprio dobbiamo essere sinceri sono sicuro che gli antichi Rshi (i cantori veggenti che scrissero le Upanishad) se avessero modo di vivere la nostra epoca, molto probabilmente vieterebbero non solo il latte ma anche tutti quegli alimenti prodotti dall'agricoltura intensiva o in serre non biologiche... Non a caso l'attuale epoca in cui purtroppo il karma ci ha costretto a nascere è quello che i saggi descrivono come il Kali yuga un periodo oscuro e ottuso dove i sudra corrompono tutte le altre caste e letteralmente qualsiasi cosa subisce un enorme influenzata tamasica negativa...ad es. Non credere che mangiare tofu o seitan precotti e lavorati mesi prima dal consumo siano sattvici solo perché di origine non animale... Inoltre anche mangiare della semplice pasta è in realtà tamasico per il semplice fatto che a meno che non si prende il chicco di cereale lo si macina al momento e subito dopo si prepara la pasta, la pasta che troviamo negli scaffali di supermercato essiccata anche mesi prima e automaticamente di natura tamasica... E questi sono solo pochi esempi di come la società dell'ignoranza spirituale trasforma alimenti potenzialmente sattvici in impuri alimenti tamasici.

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  2. Le patate - così come tutti i tuberi e i funghi i tartufi che crescono sotto terra - sono alimenti tamasici "non satvici" come avete erroneamente scritto in questo sito...

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    1. Sono d'accordo effettivamente anche io sapevo per certo che le patate sono tamasiche così come aglio cipolla e funghi (tartufi compresi) che pertanto andrebbero evitati come la carne se si vuole realmente meditare, però non tutto ciò che cresce in terra e automaticamente tamas ad es carote e zenzero sono sono radici così come la curcuma che hanno una natura energetica sattvica. In parte è vero che tutto ciò che cresce sotto terra e tamasico però ci sono alcune eccezioni e poi non dimentichiamoci che il tamas dei vegetali è comunque presente in tutto ciò che mangiamo in quanto sostanze materiali che vanno digerite ... Ragion per cui ad eccezione fatta dell'acqua e dell' aria se vogliamo essere precisi tutti gli alimenti presentano una piccolissima percentuale di tamas... È pur vero che c'è tamas e tamas così come è vero che ci sono diversi gradi prima di giungere ad una consapevolezza risvegliata.

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