I nostri pensieri divengono il nostro mondo. Noi diventiamo ciò che pensiamo. Questo è l'eterno mistero. (Maitri Upanisad)

mercoledì 19 ottobre 2011

sivananda, quinta lezione: ostacoli nello yoga














Esistono alcuni ostacoli nel cammino dello Yoga che dovresti, con ogni mezzo, superare all’inizio della tuo percorso yogico. Se non sarai adeguatamente in guardia contro questi impedimenti, al momento giusto tramite la voce ammonitrice del tuo Guru, questi ridurranno ogni tua speranza e aspirazione in pezzi e ti condurranno alla fine ad una miserabile caduta. Concupiscenza, avidità, rabbia, odio, gelosia, paura, inerzia, depressione, pregiudizio, intolleranza, cattive compagnie, arroganza, autosufficienza, desiderio di fama, curiosità, costruire castelli per aria e ipocrisia sono i principali ostacoli. Dovresti sempre praticare l’introspezione ed osservare la tua mente. Dovresti prendere misure efficaci per rimuovere questi ostacoli completamente, nelle radici e nei rami.
“Letti, seggi, vesti e ricchezze sono ostacoli nello Yoga. Betel, cibi appetitosi, carrozze, regni, nobiltà e poteri; oro, argento, rame, gemme, legno di aloe e mandrie; imparare i Veda e gli Shastra; danzare, cantare e ornarsi; arpa, flauto e tamburo, cavalcare elefanti e cavalli, mogli e bambini, piaceri mondani; tutti questi sono così tanti impedimenti” (Siva Samitha V-3).
Lo studente di Yoga non dovrebbe possedere molte ricchezze perchè lo trascineranno verso tentazioni mondane. Può tenere da parte solo una piccola somma per le necessità del corpo. L’indipendenza economica è di primaria importanza per un aspirante, perchè lo libererà dalle ansietà e gli permetterà di continuare le sue pratiche senza interruzioni.
Se ti offendi facilmente perfino per cose banali, sappi che non puoi fare alcun progresso nello Yoga e nella meditazione. Dovresti, per questo motivo, coltivare una natura amabile e amorevole, e l’adattabilità. Alcuni aspiranti si offendono facilmente se si menzionano i loro vizi e difetti. Si indignano e cominciano a lottare con la persona che ha visto i loro difetti, pensano che quella persona cospiri contro di loro per gelosia ed odio. Questo è male. Gli altri possono individuare molto facilmente i tuoi difetti. Se non hai una vita di introspezione, se la tua mente è di tendenza estroversa, come puoi trovare i tuoi stessi difetti? La tua superbia vela ed inganna la tua visione mentale. Pertanto, se vuoi crescere nella spiritualità e nello Yoga, devi ammettere i tuoi difetti, quando sono indicati dagli altri. Ti devi sforzare di sradicarli e devi essere veramente grato a chi sa indicarti i tuoi difetti.
L’humour è un raro dono della natura: aiuta gli aspiranti nella loro marcia sul sentiero spirituale, rimuove la depressione, mantiene allegri, porta gioia e divertimento. Ma non dovresti scherzare a spese altrui e ferire i loro sentimenti. La parola umoristica deve educare e correggere gli altri. Dovresti ridere in una maniera delicata, gentile e decente. I saggi sorridono attraverso gli occhi: è grandioso ed elettrizzante. Solo gli aspiranti intelligenti possono capire questo.
Dovresti sviluppare le nobili qualità del perdono, dell’amore e della simpatia per gli altri. Non dovrebbe esserci il minimo disturbo nel lago della mente, dovrebbe essere perfettamente calmo e sereno. Solo allora la meditazione è possibile. Il successo nello Yoga è possibile solo se l’aspirante pratica una profonda e costante meditazione. Deve praticare l’autocontrollo in ogni momento, perchè improvvisamente i sensi possono diventare turbolenti. Questa è la ragione per cui il Signore Krishna dice ad Arjuna: “O figlio di Kunti! I sensi eccitati, perfino di un uomo saggio, nonostante egli si sforzi impetuosamente, portano via la sua mente. Poiché la mente, che segue la scia dei sensi erranti, porta via la sua discriminazione, come il vento una barca sulle acque” (Bhagavad-Gita II-60, 67).
La pratica intensa e costante dello Yoga è necessaria per entrare in Asamprajnata Samadhi. Se lo studente yogico che pratica la meditazione è malinconico, depresso e debole sicuramente c’è un errore nella Sadhana da qualche parte. La vera meditazione rende l’aspirante forte, gioioso e sano. Se gli aspiranti stessi sono malinconici e nervosi, come faranno a impartire gioia, pace e forza agli altri?
Dovrai padroneggiare ogni stadio dello Yoga. Non intraprendere nessun nuovo stadio prima di aver completamente padroneggiato il precedente. Gradualmente, ascendi attraverso gli stadi successivi fieramente e allegramente. Questa è la giusta via regale verso la perfezione nello Yoga.
Uno Yogi rivendica di poter sviluppare poteri straordinari e conoscenza sottomettendo le passioni e gli appetiti e praticando Yama, Niyama e Samyama Yogico (concentrazione, meditazione e Samadhi allo stesso tempo). Patanjali avverte chiaramente che gli studenti non dovrebbe essere trascinati via dalle tentazioni dei poteri (siddhi). Le tentazioni dei mondi astrali, mentali e Gandharva sono più potenti delle tentazioni terrene. Patanjali elenca i seguenti nove ostacoli: malattia, languore, dubbio, incuria, pigrizia, sensualità, errata nozione (falsa conoscenza), instabilità della mente e instabilità nel rimanere nello stato di Samadhi. Per questo prescrive la pratica della concentrazione su un soggetto (Eka-Tattvabhyasa) per vincerli. Questo darà all’aspirante stabilità e vera forza ineteriore. Lo Yogi è ampiamente ricompensato quando acquista il pieno controllo sulla sua mente e sperimenta la gioia della suprema beatitudine dell’Asamprajnata Samadhi.
Nello Yoga Kundalini Upanishad troverai: “Le malattie sono generate nel corpo di una persona attraverso le seguenti cause: dormire di giorno, vigilare di notte, rapporti sessuali eccessivi, muoversi in mezzo alle folle, trattenere le urine e le feci, cibo cattivo ed insalubre e laboriose operazioni mentali”.
Là, sulla sommità della Collina della Beatitudine Eterna, puoi vedere adesso il Jivanmukta o lo Yogi pienamente sviluppato. Egli ha scalato le altezze stupende tramite una costante e intensa lotta. Ha fatto Sadhana spirituale rigorosa e severa. Ha fatto profonda meditazione. Ha asceso gradualmente le altezze passo dopo passo. Si è riposato in diversi punti di sosta. Ha perseverato con pazienza e diligenza. Ha superato molti ostacoli. Oggi è un raggio di luce per tutto il mondo. Anche tu puoi ascendere a quella sommità, se solo lo vuoi.

2 commenti:

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