I nostri pensieri divengono il nostro mondo. Noi diventiamo ciò che pensiamo. Questo è l'eterno mistero. (Maitri Upanisad)

lunedì 21 novembre 2011

Mahamudra: il grande sigillo









“Tenendo con le due mani il piede destro teso in avanti, chiuse le nove porte del corpo, appoggiato il mento sul petto, concentrando le vibrazioni della mente, lo yogin pratichi il vâyusâdhana. Questa è la mahâmudrâ, tenuta segreta in tutti i Tantra; dopo averla praticata sul lato sinistro, di nuovo la ripeta sul lato destro lo yogin dalla mente ferma, eseguendo il prânâyâma. In questo modo anche lo yogin sfortunato ottiene lo stimolo di tutte le nâdi, la morte del bindu, la vita del rajas, la distruzione dei peccati, la fine di tutte le malattie, l'aumento del succo gastrico, lo splendore puro della bellezza, la distruzione della vecchiaia e della morte, il frutto della prosperità desiderata, la felicità, l'annientamento dei sensi. Lo yogin, immerso nello Yoga, può ottenere tutti i vantaggi elencati sopra, servendosi di tale pratica; di certo non deve esitare a intraprenderla”.
dalla Siva Samhita.


Il modo per realizzare mahâmudrâ è il seguente: afferrare l'alluce del piede destro e piegarsi in avanti finché la fronte poggia sul ginocchio destro. In questa posizione si inspira e si trattiene il fiato; durante la fase di ritenzione si applicano uddiyana e mula banda; poi, con gli occhi chiusi e la mente assorta, ci si concentra sullo spazio tra le sopracciglia.

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