I nostri pensieri divengono il nostro mondo. Noi diventiamo ciò che pensiamo. Questo è l'eterno mistero. (Maitri Upanisad)

mercoledì 30 maggio 2012

Om Namo Bhagavate



















OM NAMO BHAGAVATE VASUDEVAYA

OM, mi abbandono al Signore figlio di Vasudeva (Sri Krisna)

(da Srimad Bhagavatam - secondo canto)


 

venerdì 25 maggio 2012

sivananda: kundalini yoga
























Che Cos'è lo Yoga? La parola ' yoga ' viene dalla radice sanscrita ' yuj ', che significa unire. In senso spirituale, è quel processo per cui lo yogi realizza l'identità tra jivatman e Paramatman. L'anima umana è portata in cosciente comunione con Dio. ' Yoga è dominare le modificazioni mentali. Yoga è quell'inibizione delle funzioni della mente che conduce all'attenersi dello Spirito nella sua vera natura. Il controllo di queste funzioni della mente avviene per mezzo di abhyasa e vairagya'. (Yoga sutra). Lo yoga è la scienza che insegna il metodo di unire lo Spirito umano con Dio. Lo yoga è la scienza divina che disincaglia il jiva dal mondo fenomenico degli oggetti dei sensi e lo lega con l'infinita Beatitudine (ananta Ananda), la Pace suprema (parama Shanti), la Gioia continua e una Potenza che sono attributi inerenti dell'Assoluto. Lo yoga dà mukti attraverso l'asamprajnata samadhi, distruggendo tutti i sankalpa di tutte le precedenti funzioni mentali.
Il samadhi non è possibile senza ridestare Kundalini. Quando lo yogi ottiene lo stato più elevato tutti i suoi karma vengono bruciati, e consegue la liberazione dalla ruota del samsara.

leggi alcuni brani del libro di Swami Sivananda:

L'ALIMENTAZIONE YOGICA

I CHAKRA

LE NADI

IL RISVEGLIO DI KUNDALINI

LEGGI IL LIBRO (testo italiano integrale)

venerdì 18 maggio 2012

sivananda: mitahara, l'alimentazione yogica















Un sadhaka deve osservare una disciplina perfetta. Dev'essere civile, pulito, cortese, gentile, nobile e grazioso nel comportamento. Nella sadhana, deve avere perseveranza, volontà adamantina, pazienza asinina e tenacità da sanguisuga. Dev'essere perfettamente autocontrollato, puro e devoto al guru. Un ghiottone, o chi è schiavo dei sensi, e ha parecchie cattive abitudini, non è idoneo per il sentiero spirituale.

Mitaharam vina yastu Yogarambham tu karayet Nanarogo bhavettasya kinchit Yogo na siddhyati. Senza osservare moderazione nella dieta, se uno intraprende le pratiche yogiche non può ottenere nessun beneficio, ma prende diverse malattie'. (Gheranda Samhita V-16). Il cibo svolge un ruolo importante nella sadhana yoga. Un'aspirante dev'essere molto attento nella selezione di articoli di natura sattvica, specialmente all'inizio dei suo periodo di sadhana. In seguito, ottenuta la perfezione (siddhi), le drastiche dietetiche possono essere rimosse. La purità del cibo conduce alla purezza della mente. Il cibo sattvico favorisce la meditazione. La disciplina del cibo è veramente molto necessaria per la sadhana yogica. Se la lingua è controllata, sono controllati tutti gli altri sensi. Ahara Suddhau Sattva Suddhih, Sattva Suddhau dhruva smritih; Smriti labhe sarva granthinam vipramokshah. ' Dalla purità del cibo segue la purificazione della natura interiore, con la purificazione della natura interiore la memoria diviene ferma; e rafforzando la memoria ne consegue lo scioglimento di tutti i legami, e così il saggio ottiene Moksha '.

Vi darò una lista di articoli sattvici per un sadhaka. Latte, riso, orzo, farina, havirannam, charu, formaggio, burro, lenticchie verdi, mandorle, zucchero candito, uvetta, kichidi, diversi tipi di vegetali, piantaggine, parwal, bhindi, melograni, arance, uva, mele, banane, mango, datteri, miele, zenzero essiccato, pepe nero, ecc., sono gli articoli sattvici della dieta prescritta per il praticante yoga. Charu: bollite mezza misura di latte assieme a del riso bollito, ghì (burro chiarificato) e zucchero. È un cibo eccellente per gli yogi. Questo per il giorno; per la sera, mezza misura di latte basterà. Il latte non dev'essere bollito troppo; dev'essere tolto dal fuoco non appena raggiunge il punto di ebollizione. Il troppo bollire ne distrugge i principi nutritivi e le vitamine, e lo rende del tutto inutile. È un cibo ideale per i sadhaka, un cibo di per sé perfetto. Una dieta di frutta esercita un'influenza benefica sulla costituzione. È una forma naturale di dieta. I frutti sono grandissimi produttori di energia. Una dieta di frutta e latte aiuta la concentrazione e facilita la focalizzazione mentale. Orzo, farina, latte e ghì favoriscono la longevità e aumentano forza e potenza. Il succo di frutta e l'acqua in cui è disciolto dello zucchero candito sono ottime bevande. Si possono prendere burro mischiato con zucchero candito, e mandorle inzuppate nell'acqua. Queste rinfrescheranno il sistema.

Piatti acidi, caldi, piccanti e aspri, sale, senape, assafetida, peperoncino, tamarindo, yogurt aspro, chutny, carne, uova, pesce, aglio, cipolla, bevande alcoliche, cose acide, cibo passato, frutti troppo o poco maturi, e altri articoli che non si confanno col vostro sistema devono essere evitati completamente. Il cibo rajasico distrae la mente; eccita la passione. Vivete una vita naturale. Prendete cibo semplice e piacevole, Dovete avere il vostro menù per soddisfare la vostra costituzione. Voi stesso siete la migliore autorità per selezionare una dieta sattvica. L'esperto nello yoga deve abbandonare gli articoli di cibo nocivi alla pratica yoga. Durante la sadhana intensa viene prescritto latte (e anche ghì). Ho dato sopra parecchi articoli di natura sattvica. Questo non significa che dovete prendere tutto. Dovrete scegliere quelle cose che sono facilmente ottenibili e adatte a voi. Il latte è il cibo migliore per gli yogi. Ma, per alcuni, anche una piccola quantità di latte è dannosa; inoltre può non essere adatto a tutte le costituzioni. Se una forma di dieta non è adatta o vi sentite stitici, cambiate dieta e provate altri articoli sattvici. Questo è yukti. In materia di cibo e bevande dovete essere un maestro. Non dovete avere il minimo desiderio o brama dei sensi verso nessun cibo particolare. Non dovete diventare schiavo di nessun oggetto particolare.

Il cibo pesante conduce allo stato tamasico e induce solo sonno. Esiste il malinteso comune che è necessaria una grande quantità di cibo per avere forza e salute. Molto dipende dal potere d'assimilazione e d'assorbimento. Generalmente, nella stragrande maggioranza dei casi, molta parte del cibo passa via non digerito assieme alle feci. Riempite metà stomaco con cibo sano, riempitene un quarto con acqua pura, e lasciate il resto libero. Questo è mitahara, che gioca una parte vitale nel mantenersi in perfetta salute. Quasi tutte le malattie sono dovute all'irregolarità dei pasti, al mangiare troppo e al cibo insano. Mangiare ogni cosa in qualsiasi momento come una scimmia è molto pericoloso. Un tale uomo può diventare facilmente un rogi (ammalato), ma mai uno yogi. Ascoltatel'enfatica dichiarazione del Signore Krishna: ' Il successo nello yoga non è per colui che mangia troppo o troppo poco - né per colui che dorme troppo o troppo poco' (Bhagavad Gita VI-16). Di nuovo, nella diciottesima strofa dello stesso capitolo, dice: ' Per colui che è moderato nel mangiare, nel dormire e nella veglia, lo yoga diventa distruttore di miseria'. Un ghiottone non può avere fin dall'inizio una regolamentazione della dieta e osservare mitahara. Deve praticar questo gradualmente. Dapprima prenda meno quantità, due volte al giorno come al solito. Quindi, invece dell'usuale pesante pasto serale, prenda per alcuni giorni soltanto frutta e latte. A tempo debito, può evitare completamente il pasto serale e cercare di prendere frutta e latte durante il giorno. Quelli che fanno sadhana intensa devono prendere soltanto latte, che è un cibo in sé perfetto. Se necessario possono prendere qualche frutto facilmente digeribile. Se un ghiottone, tutto d'un tratto, si volge a una dieta di frutta o latte, desidererà ogni momento mangiare una cosa o l'altra. Questo è brutto. Ripeto ancora una volta, è necessaria una pratica graduale. Non digiunate molto; ciò produrrà debolezza in voi. Un digiuno occasionale, una volta al mese o quando le passioni vi turbano molto, sarà sufficiente. Durante il digiuno non dovete nemmeno pensare ai diversi tipi di cibo. Il pensiero costante del cibo, quando digiunate, non può portarvi il risultato desiderato. Durante il digiuno, evitate le compagnie. Vivete da soli. Utilizzate il vostro tempo nella sadhana yogica. Dopo un digiuno, non prendete nessun cibo pesante; è benefico il latte o del succo di frutta. Non fate molto chiasso circa la vostra dieta. Non c'è bisogno di avvisare tutti, se siete in grado di procedere con una forma particolare di dieta. L'osservanza di tali niyama è per il vostro progresso nel sentiero spirituale, e non sarete spiritualmente beneficiati facendo pubblicità alla vostra sadhana. Ci sono molti oggigiorno che fanno una professione per guadagnar soldi e il loro vivere compiendo qualche asana e pranayama o avendo qualche regolamentazione dietetica come mangiare solo cose crude o foglie o radici. Questi non possono avere nessuna crescita spirituale. La meta della vita è l'Autorealizzazione. I sadhaka devono mantenere la Meta sempre in vista e praticare un'intensa sadhana, secondo i metodi prescritti.

Se volete smettere di mangiare carne di montone, di pesce, ecc., andate a vedere con i vostri occhi la pietosa condizione in cui si dibatte il montone o il pesce, quando viene ucciso. Ora nel vostro cuore nasceranno compassione e simpatia. Quindi determinerete di non mangiare più carne, così che possano essere risparmiate le povere vite innocenti. Se fallite in questo tentativo, cambiate ambiente e vivete con dei brahmini, cosicché non potete avere montone e pesce, e frequentate quella gente che pratica solo una dieta vegetariana. Pensate sempre ai mali del mangiare carne e ai benefici della dieta vegetariana. Se anche questo non può darvi la forza sufficiente per smettere quest'abitudine, andate al mattatoio e nella bottega del macellaio e guardate personalmente i disgustosi muscoli putrefatti, il fegato e le altre parti nauseanti dell'animale e il cattivo odore che ne emana. Questo indurrà in voi vairagya e un forte disgusto e avversione per il mangiare carne.

mercoledì 9 maggio 2012

Yoga Kundalini Upanisad (testo italiano)

Chitta e il controllo del Prana
1. Chitta è la mente subcosciente. È la sostanza mentale. È deposito della memoria. I samskara o impressioni delle azioni sono quivi impressi. Esso è uno dei quattro strumenti interni costituenti l'antahkarana, e cioè: mente, intelletto, chitta e ahamkara o ego.
2. La mente è formata dal vento; e cosi si muove rapidamente come il vento. L'intelletto è formato dal fuoco. Il chitta è formato dall'acqua e l'ego dalla terra.
3. Il chitta ha due cause che lo fanno esistere, e cioè i vasana o desideri sottili e la vibrazione del prana.
4. Se una di queste è controllata, il risultato è che si controllano entrambe.

Mitaharo, Asana e Shakti-Chalana
5. Di questi due, prana e vasana, lo studente di yoga deve controllare il prana, con la moderazione nel cibo (mitahara), con gli asana o posizioni yogiche e, terzo, mediante shakti chalana.
6. O Gautama! Spiegherò la natura di queste tre discipline. Ascolta con retta attenzione.
7. Lo yogi deve prendere cibo dolce e nutriente. Egli deve riempire di cibo metà stomaco; deve bere acqua per un quarto dello stomaco, e lasciare il rimanente quarto vuoto per propiziare il Signore Shiva, il Signore degli yogi. Questa è la moderazione nella dieta.

Padma e Vajra Asana
8. Porre il piede destro sulla coscia sinistra e il piede sinistro sulla coscia destra è padmasana. Questa posizione distrugge tutti i peccati.
9. Porre un tallone sotto il muladhara e l'altro su di esso, e sedere con il tronco, il collo e la testa in linea retta è la posizione adamantina o vajrasana. Mulakanda è la radice del kanda, L'organo genitale.

Risveglio di Kundalini
10. Un saggio yogi deve portare la Kundalini dal muladhara al sahasrara o loto dai mille petali in cima alla testa. Questo processo si chiama shakti-chalana.
11. La Kundalini deve passare attraverso lo svadhishthana chakra, il manipura chakra nell'ombelico, l'anahata chakra nel cuore, il vishuddha chakra nella gola e l'ajna chakra tra le sopracciglia o trikuti.
12. Due cose sono necessarie per la pratica di shakti-chalana. Una è Saraswati chalana e l'altra il controllo del prana o respiro.

Saraswati Chalana
13. Saraswati chalana è stimolare la Saraswati nadi. La Saraswati nadi è situata nella parte occidentale dell'ombelico, tra le quattordici nadi. Saraswati è chiamata arundhati. Letteralmente significa: ciò che aiuta a compiere buone azioni.
14. Attraverso la pratica del Saraswati chalana e il controllo del prana, la Kundalini che è avvolta a spirale
diviene dritta.
15. La Kundalini è risvegliata solo stimolando la Saraswati.
16. Quando il prana o respiro passa attraverso la propria ida o narice sinistra, uno deve sedere fermamente in padmasana e allungare internamente di 4 misure l'akasa di 12 misure. Nell'esalazione il prana esce per 16 misure e nell'inalazione entra solo per 12 misure, perdendo così 4 misure. Ma se viene inalato per sedici misure, allora la Kundalini viene destata.
17. Il saggio yogi deve prendere la Saraswati nadi per mezzo di questo respiro allungato e, tenendo fermamente assieme entrambe le costole vicine all'ombelico, con gli indici e i pollici delle mani, una mano per lato, deve scuotere Kundalini con tutta la sua forza, da destra a sinistra, continuamente. Questa stimolazione si può estendere per un periodo di 48 minuti.
18. Quindi egli deve fermarsi un po', quando Kundalini trova l'entrata della sushumna. Questo è il mezzo con cui la Kundalini entra per la bocca della sushumna.
19. Assieme a Kundalini, anche il prana entra da se nella sushumna.
20. Lo studente deve inoltre espandere l'ombelico, comprimendo il collo. Dopo di ciò, scuotendo Saraswati, il prana è mandato fin sopra il torace. Con la contrazione del collo, il prana va al di là del torace.
21. Saraswati ha il suono nel suo grembo. Essa dev'essere messa in vibrazione o scossa ogni giorno.
22. Semplicemente scuotendo Saraswati si è curati d'idropisia (jalodara), gulma (una malattia dello stomaco), pliha (una malattia della milza) e da tutte le altre malattie che nascono dentro la pancia.

Tipi di Pranayama
23. Adesso ti descriverò in breve il pranayama. Il prana è il vayu che scorre nel corpo. Il controllo del prana all'interno è conosciuto come kumbhaka.
24. Il kumbhaka è di due tipi, cioè sahita e kevala.
25. Finché non ottiene il kevala, lo studente deve praticare il sahita.
26. Ci sono quattro divisioni o bheda. Queste divisioni sono: surya, ujjayi, sitali e bhastrika. Il sahita kumbhaka è il kumbhaka pertinente a questi quattro.

Suryabheda Kumbhaka
27. Scegli un posto puro, bello e libero da ciottoli, spine, ecc. Dev'essere della lunghezza di un arco, libero da freddo, fuoco e acqua. In questo luogo, prendi un puro e piacevole posto che non sia né troppo alto né troppo basso, e là siedi in padmasana. Ora, scuoti o metti in vibrazione Saraswati. Inala lentamente il respiro con la narice destra, fin quando ti è confortevole; poi esala con la narice sinistra. Esala dopo aver purificato la testa, forzando il respiro all'insù. Ciò distrugge i quattro tipi di mali causati dal vayu, e distrugge anche i vermi intestinali. Questo dev'essere ripetuto spesso: è chiamato suryabheda.

Ujjayi Kumbhaka
28. Chiudi la bocca. Aspira lentamente il respiro da entrambe le narici. Trattienilo nello spazio tra il cuore e il collo. Quindi esala dalla narice sinistra.
29. Ciò rimuove sia il calore causato nella testa, sia il muco nella gola. Elimina tutte le malattie. Purifica il corpo e aumenta il fuoco gastrico. Rimuove tutti i mali che sorgono nelle nadi, l'idropisia, cioè l'acqua nella pancia, e il dhatus. Il nome di questo kumbhaka è ujjayi. Può essere praticato anche in piedi o camminando.

Sitali e Bhastrika Kumbhaka
30. Aspira il respiro attraverso la lingua, con il suono sibilante ' sa '. Trattienilo come prima. Quindi esala lentamente da entrambe le narici. Questo è chiamato sitali kumbhaka.
31. Il sitali kumbhaka rinfresca il corpo; distrugge la dispepsia cronica, pliha (una malattia della milza), tubercolosi, bile, febbre, sete e veleno.
32. Siedi in padmasana con pancia e collo eretti. Chiudi la bocca ed esala dalle narici. Quindi inala un po' fino al collo, cosicché il respiro, facendo rumore, colmi lo spazio tra il collo e la testa. Quindi esala e inala in continuazione allo stesso modo. Come i mantici del fabbro, che si muovono pieni d'aria e poi la fanno uscire, così devi muovere l'aria dentro il corpo. Quando sei stanco, inala dalla narice destra. Se il ventre è pieno di vayu, stringi bene le narici con tutte le tue dita, eccetto l'indice. Fai kumbhaka ed esala dalla narice sinistra.
33. Questo pranayama rimuove l'infiammazione della gola, e aumenta il digestivo fuoco gastrico interno. Mette in grado di conoscere Kundalini. Produce purezza, rimuove i peccati, dà piacere e felicità e distrugge il muco, che è la spranga o ostacolo della porta all'ingresso della brahmanadi o sushumna.
34. Inoltre esso perfora i tre granthi o nodi contraddistinti mediante i tre modi o guna della Natura. I tre granthi o nodi sono il Vishnu granthi, il Brahma granthi e il Rudra granthi. Questo kumbhaka è chiamato bhastrika. Esso dev'essere praticato specialmente dagli studenti d'hatha yoga.

I Tre Bandha
35. Lo studente deve ora praticare i tre bandha, che sono: mula bandha, uddiyana bandha e jalandhara bandha.
36. Mula banda: l'apana (respiro), che ha la tendenza verso il basso, è forzato all'insù dai muscoli anali dello sfintere. Il nome di questo processo è mula bandha.
37. Quando l'apana è innalzato e raggiunge la sfera di agni (fuoco), allora la fiamma di agni si allunga, essendo alimentata dal vayu.
38. Allora, in uno stato surriscaldato, agni e apana si mischiano con il prana. Quest'agni è molto violento; per suo tramite sorge nel corpo il fuoco che sveglia, col suo calore, la Kundalini addormentata.
39 Quindi Kundalini fa un suono sibilante. Diviene eretta come un serpente percosso da un bastone ed entra nel buco della brahmanadi o sushumna. Perciò gli yogi devono praticare ogni giorno e spesso mulabandha. 40.Uddiyana bandha: uddiyana bandha dev'essere praticato alla fine del kumbhaka e all'inizio dell'espirazione. Poiché prana uddiyate, ovvero il prana ascende la sushumna con questo bandha, gli yogi lo chiamano uddiyana.
41. Siedi in vajrasana. Tieni fermamente le punte dei piedi con le mani. Quindi fai pressione sul kanda e in prossimità delle caviglie. Dopo, porta gradualmente verso l'alto tana - la nadi che si trova nel lato occidentale dapprima nella parte superiore dell'addome sopra l'ombelico, quindi nel cuore e poi nel collo. Quando il prana raggiunge sandhi ovvero la giuntura dell'ombelico, esso rimuove lentamente le impurità e le malattie dell'ombelico. Per questo motivo dev'essere praticato frequentemente
42. Jalandhara bandha: dev'essere praticato alla fine del puraka (dopo l'inalazione). È fatto dalla contrazione del collo ed è un impedimento al passaggio del vayu (all'insù).
43. Il prana va lungo la brahmanadi sulla tana occidentale nel mezzo, quando il collo viene improvvisamente contratto curvandolo all'ingiù, cosicché il mento possa toccare il torace. Assumendo la posizione menzionata prima, lo yogi deve scuotere Saraswati e controllare il prana.
44. Il primo giorno, il kumbhaka dev'essere praticato quattro volte.
45. Dev'essere fatto dieci volte il secondo giorno, e quindi separatamente altre cinque volte. 46. Il terzo giorno, venti volte sarà sufficiente. Dopo, il kumbhaka dev'essere praticato con i tre bandha e con un aumento di cinque volte al giorno.

Ostacoli alla Pratica dello Yoga e Come Superarli
47. Sette sono le cause di malattie nel corpo. Dormire durante il giorno è la prima, lunghe veglie notturne è la seconda, eccesso dl rapporti sessuali la terza, muoversi in mezzo alle folle la quarta La quinta causa è il risultato del cibo malsano la sesta è l'arresto dell'eliminazione di urina e feci; la settima è la laboriosa operazione mentale con il prana.
48. Quando è attaccato da queste malattie, lo yogi che ne ha paura dice: ' Le mie malattie sono nate dalle pratiche yoga ' Allora interromperà la pratica. Questo è il primo ostacolo allo yoga.
49. Il secondo ostacolo allo yoga è il dubbio riguardo l'efficacia della pratica yoga.
50. Terzo ostacolo è la trascuratezza o lo stato di confusione.
51. Il quarto è l'indifferenza o pigrizia.
52. Il sonno costituisce il quinto ostacolo alla pratica yoga.
53. Il sesto è il non lasciare gli oggetti dei sensi; il settimo è la percezione erronea o illusione.
54. L'ottavo è l'intento o la partecipazione sensuale negli affari del mondo. Il nono è la mancanza di fede. Il decimo è l'incapacità di comprendere le verità dello yoga.

Il Risveglio di Kundalini
55. L'intelligente praticante di yoga deve, per mezzo di profonda analisi e grande deliberazione, evitare questi dieci ostacoli.
56. La pratica del pranayama dev'essere compiuta quotidianamente, con la mente fermamente fissata sulla Verità. Allora la mente si riposa nella sushumna. Perciò il prana non si muove.
57. Quando le impurità della mente sono rimosse e il prana viene assorbito nella sushumna, uno diviene un vero yogi.
58. Quando l'impurità accumulata che ostruisce la sushumna nadi è completamente rimossa e si effettua l passaggio dell'aria vitale attraverso la sushumna facendo il kevala kumbhaka, lo yogi spinge violentemente l'apana (dal corso discendente) a sollevarsi insù per mezzo della contrazione dell'ano (mula bandha).
59. Così sollevato, l'apana si mischia con agni; e quindi ascendono velocemente alla sede del prana. Allora, prana e apana uniti l'uno all'altro vanno da Kundalini, che è addormentata avvolta a spirale.
60. Scaldata da agni e stimolata dal vayu, Kundalini allunga il suo corpo all'interno della bocca della sushumna.

Kundalini Raggiunge il Sahasrara Passando Attraverso i Tre Nodi
61. La Kundalini passa attraverso il Brahmagranthi formato di rajas, e guizza subito come il lampo nella bocca della sushumna.
62. Dopo, Kundalini ascende subito al cuore per il Vishnugranthi. Quindi, ascende per il Rudragranthi e al di sopra di esso, nel mezzo delle sopracciglia.
63. Avendo perforato questo posto, la Kundalini ascende alla sfera (mandala) della luna; e asciuga l'umidità prodotta dalla luna nell'anahata chakra, che ha dodici petali.
64. Quando il sangue è agitato, per la velocità del prana, a contatto con il Sole diviene bile. Quindi va nella sfera della luna; quivi assume la natura di puro muco.
65. Quando va lì, com'è che il sangue, che è molto freddo, diviene caldo?
66. Perché nel frattempo la forma bianco intenso della luna è rapidamente scaldata. L'agitata Kundalini si muove all'insù e la pioggia di nettare scende più abbondantemente.
67. Come risultato per avere inghiottito questo nettare, il chitta dello yogi si allontana da tutti i piaceri sensuali. Lo yogi è assorto solamente nell'Atman, condividendo l'offerta sacrificale chiamata nettare. Egli prende posto nel suo Sé.
68. Egli gode questo stato superiore. Diventa devoto all'Atman e ottiene la pace.

Dissoluzione del prana
69. Allora la Kundalini va nel sahasrara, e abbandona le otto forme di Prakriti: terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente, intelletto e egoismo.
70. Dopo avere stretto l'occhio, la mente, il prana e gli altri nel suo abbraccio, kundalini va da Shiva e, abbracciando anche Lui, si dissolve nel sahasrara.
71. Così il rajas-sukla, o il fluido seminale che ascende, va da Shiva assieme al marut o vayu. Prana e apana, che vengono sempre prodotti, diventano uguali.
72. I prana scorrono in tutte le cose, piccole e grandi, descrivibili o indescrivibili, come il fuoco nell'oro. Anche il respiro si dissolve.
73. Nati assieme dalla stessa qualità, anche prana e apana si dissolvono in presenza di Shiva, nel sahasrara. Avendo raggiunto una condizione d'equilibrio, essi non vanno più su o giù.
74. Allora lo yogi prospera con il prana diffuso esternamente nella forma degli elementi assottigliati o nel mero ricordo di essi, la mente essendo stata ridotta sotto forma di vaghe impressioni e la parola rimanendo solo sotto forma di reminiscenza.
75. Quindi tutte le arie vitali si diffondono completamente nel suo corpo, come l'oro in un crogiolo posto sul fuoco.

Sperimentare ogni cosa come coscienza durante il samadhi
76. Il corpo dello yogi ottiene lo stato molto sottile del puro Brahman. Facendo in modo che il corpo composto dagli elementi sia assorbito in uno stato sottile nella forma del Paramatman o Divinità suprema, il corpo dello yogi abbandona il suo impuro stato corporale.
77. Quella soltanto è la Verità che sta alla base di tutte le cose, che è realizzata dallo stato d'insensibilità ed è priva d'impurità.
78. Quello soltanto che ha la natura dell'Assoluta Coscienza, che in tutti gli esseri ha il carattere dell'attributo ' io', il Brahman, solo la forma più sottile di Questo è la Verità che sta alla base di tutte le cose.
79. La liberazione dall'idea che Brahman è qualificato, dall'illusione circa l'esistenza o l'inesistenza di qualcosa separata da Brahman (che dev'essere annullata), e altre esperienze simili, in queste lo yogi deve riconoscere il Brahman. Nello stesso tempo in cui attinge questa conoscenza della forma dell'Atman, egli ottiene la liberazione.
80. Quando non è così, sorgono solo ogni tipo di idee assurde e impossibili. Prodotte dall'illusione, prendono vita la corda-serpente e altre assurdità del genere. Nascono assurdità, come l'idea che uomini e donne hanno dell'argento nella conchiglia dell'ostrica perlifera.
81. Lo yogi deve realizzare l'unità del Visvatman e degli altri, fino al turiya. Egli deve realizzare l'unità del microcosmo con il Virat Atman e gli altri, fino al turiya, del macrocosmo, e anche del Lingam con il Sutratman, del Sé con lo stato non- manifesto dell'Atman manifestato nel proprio Sé con l'Atman della Coscienza.

Samadhi Yoga
82. La Kundalini Shakti è come un filo nel loto. È risplendente. Con la sua bocca addenta l'estremità superiore del suo corpo, al la radice del loto, il mulakanda o muladhara.
83. È in contatto con il buco della brahmanadi, nella sushumna, afferrandosi la coda con la bocca.
84. Seduta in padmasana, se una persona che si è abituata alla contrazione dell'ano (mula bandha) fa andare il vayu all'insù, con la mente intenta nel kumbhaka, l'agni perviene al fiammeggiante svadhishthana a causa del soffiare del vayu.
85. Col soffiare di vayu e agni, Kundalini passa attraverso il Brahmagranthi; e quindi attraverso il Vishnugranthi.
86. Dopo, Kundalini trapassa il Rudragranthi; e quindi perfora tutti i sei loti o plessi. Allora la Kundalini Shakti è felice con Shiva nel sahasradala kamala, il loto dai mille petali. Questo deve essere riconosciuto come l'avastha o stato più alto.
Questo soltanto è elargitore della beatitudine finale.

martedì 1 maggio 2012

Sankat Naashana Ganesha Stotram, da Narada Purana






Pranamya Shirasa Devam
Gauriputram Vinaayakam
Bhakataavaasam Smare Nityam
Aayuh Kaamartha Siddhaye Aayuh Kaamartha Siddhaye

Pronunciamo dall’inizio i nomi del dio figlio di Gauri, Vinayaka, dimora di chi è devoto, sempre lo evochiamo per ottenere il compimento dello scopo desiderato.

Prathamam Vakratundam ça
Ekadantam Dviteeyakam
Thriteeyam Krishna Pingaaksham
Gajavaktram Chaturthakam

Aayuh Kamaartha Sidhayee

Per primo Vakratunda (colui che ha la zanna ricurva) ed Ekadanta (colui che ha una sola zanna) per secondo, per terzo Krishnapingaksha (colui che ha gli occhi rossi e neri), Gajavaktra (colui che ha sembianze di elefante) per quarto, per ottenere il compimento dello scopo desiderato.

Lambodaram Panchamaam ça
Shashtam Vikatameva ça
Saptamam Vighnaraajam ça
Dhoomravarnam Tathaashtamam

Aayuh Kamaartha Sidhayee Aayuh Kamaartha Sidhayee

Lambodara (dalla grande pancia) per quinto e per sesto Vikata (dall’aspetto particolare) e per settimo Vighnaraja (distruttore degli ostacoli) e Dhumravarna (dal color grigio-fumo) per ottavo, per ottenere il compimento dello scopo desiderato.

Navamam Phaalachandram ça
Dasamam Tu Vinaayakam
Ekaadasam Ganapatim
Dvaadasam Tu Gajaananam

Aayuh Kamaartha Sidhayee

Per nono Phalachandra (la cui fronte è adorna della luna) e per decimo Vinayaka (grande condottiero), per undicesimo Ganapati (signore delle moltitudini) e per dodicesimo Gajanana (che ha il volto di elefante) per ottenere il compimento dello scopo desiderato.

Agajaanana Padmaarkam
Gajaananam aharnisham
Anekadantham Bhaktaanaam
Ekadantam Upaasmahey
Sumukhaschai Ekadanthascha
Kapilo Gajakarnakah
Lambodarascha Vikato
Vighnaraajo Ganaadhipah

Giorno e notte l’omaggio dei devoti al volto di elefante, che è come il sole per il fiore del loto, l’Unidentato. Dal volto piacevole, con una sola zanna, di colore rosso scuro, con orecchie d’elefante, dalla grande pancia, dall’aspetto particolare, distruttore degli ostacoli, Signore delle moltitudini.

Dhoomaketur Ganaadhyakshah
Phaalachandro Gajaananah
Vakratunda Soorpakarno
Heyrambha Skandapoorvajah

Aayuh Kaamartha Siddhaye Aayuh Kaamartha Siddhaye

Del colore del fumo, Signore delle moltitudini, con la luna sul capo, dal volto d’elefante, il Proboscidato, dalle grandi orecchie, il figlio amato dalla madre, il fratello di Skanda, sempre lo pensiamo per ottenere il compimento dello scopo desiderato.

Vakratunda Mahakaaya
Koti Surya Samaprabha
Nirvighnam Kuru me Deva Sarva Kaaryeshu Sarvada
Nirvighnam Kuru me Deva Sarva Kaaryeshu Sarvada
Nirvighnam Kuru me Deva Sarva Kaaryeshu Sarvada

Grande elefante dalla zanna ricurva, con lo stesso splendore di dieci milioni di soli, sempre prive da ostacoli rendimi, o Dio, tutte le opere da intraprendere.


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