I nostri pensieri divengono il nostro mondo. Noi diventiamo ciò che pensiamo. Questo è l'eterno mistero. (Maitri Upanisad)

giovedì 27 febbraio 2014

Maha Shivaratri, la notte di Shiva




















“Shivaratri” è “la notte di Shiva”; il termine sanscrito Shivaratri ha più significati: “RATRI” viene solitamente inteso come il buio della notte, ma Shivaratri di fatto non ha alcuna relazione con il buio, anzi con lo stato speciale di sacralità di questa notte. Ossia, il buio di questa notte viene investito da una grande Grazia Divina: nel quattordicesimo giorno che segue la Luna Piena (secondo il calendario indiano Chaturdasi) la Luna si trova in un aspetto profondamente benefico nella sua relazione con il Sole. Per questo è un momento particolarmente favorevole per risentire pienamente la presenza divina.
Le Upanisad parlano di certi attributi fondamentali del Divino, quali la Verità, la Bontà e la Bellezza (SATYAM, SHIVAM, SUNDARAM), la Bontà (SHIVAM) rappresenta il principio-essenza di tutto quello che può esservi di più buono e favorevole per la nostra evoluzione spirituale, e questa bontà viene associata sia alla Verità Eterna (SATYAM) che alla Bellezza Assoluta (SUNDARAM).
Secondo molti saggi questo è il più importante messaggio spirituale di questo momento di Shivaratri; un messaggio spesso accompagnato da una richiesta forte verso una vita realmente spirituale: renditi utile (SEVA), con distacco e discernimento, per tutti gli esseri, vedendoli allora come delle manifestazioni del divino. Per questo, è necessario sviluppare prima di tutto la forza di amare, in maniera pura, sublime ed incondizionata. Il fatto di rendersi utile agli altri, con devozione e dono di sé, acquista un senso realmente spirituale solo quando lo facciamo in uno stato di amore profondo, capace di sacrificio e totale abnegazione. Allora quell’azione distaccata di renderci utili per gli altri, o in altre parole KARMA YOGA, è quella che ci determinerà in maniera decisiva l’evoluzione spirituale.
Ancora, i termini “SHIVA” e “SHANKARA” (un altro nome molto utilizzato di Shiva) significano il Benefattore, nel termine di SHANKARA, “SHAM” significa la coscienza piena di beatitudine (CIT-ANANDA), mentre “KARA” significa “Colui che la produce”. Cosi, SHANKARA etimologicamente significa “Colui che risveglia la Coscienza Divina e la Beatitudine Divina” in tutti gli esseri. SHANKARA (SHIVA) è pertanto colui che dona la Coscienza dell’infinita Beatitudine Divina a tutti quelli che trovano rifugio in lui.
Il segreto dell’intera Creazione viene simbolicamente rivelato nella descrizione tradizionale della forma di Shiva. Infatti, la semiluna sul capo di Shiva simboleggia la coscienza degli esseri umani; il fiume Gange che secondo la mitologia indiana cade dalle altezze trascendenti dei Cieli sulla testa di Shiva, per continuare poi, lungo i suoi capelli, fino alla Terra, simboleggia la misteriosa forza della vita universale; i serpenti che Shiva porta come bracciali e come segni della Sua Potenza Divina, rappresentano gli innumerevoli esseri animati. Lui sta seduto in un monte d’argento, e uno dei suoi amici più cari è Kubera, il Dio della Prosperità. Ma anche se Shiva possiede già tutto, Egli porta sempre con sé la ciotola del mendicante, per ricordarci senza sosta che qualunque ossessività o attaccamento sono un ostacolo sulla via del progresso spirituale. Shiva è completamente distaccato da qualunque cosa, e grazie a ciò Egli è diventato l’incarnazione eterna della Suprema Grazia Divina.
I tre occhi di Shiva rappresentano i tre mondi (Loka). Il tridente di Shiva è il simbolo del passato, del presente e del futuro (i tre aspetti del tempo) come pure del trascendere le tre qualità o tendenze (Guna): SATTVA, RAJAS e TAMAS, che rappresentano i riflessi specifici della Trinità della manifestazione: BRAHMA, VISHNU e RUDRA-SHIVA. I tre mondi, la triade del tempo, e anche le tre qualità (guna) rappresentano la manifestazione del Principio Divino (Ishvara) nel cuore di ogni essere. Allora, quando la Grazia di Dio penetra in profondità nel nostro cuore, possiamo innalzarci fulminei verso il divino (Paramashiva).
Soprattutto in questa notte – in particolare nella Grande Notte di Shiva, Mahashivaratri – è molto importante orientare totalmente i nostri pensieri al divino. In questo modo ci distaccheremo completamente dagli oggetti e dai desideri inferiori specifici del mondo materiale.
(da Swami Premananda)

Mantra dedicati a Shiva:
Shiva Chadrashekara Ashtakam
Shiva Nirvana Ashtakam
Shiva Namaskaratha Mantra
Shiva Mahamrityunjaya Mantra
Shiva Mantra Ghanapaathaa
Shiva Panchakshara e Shiva Shadakshara Stotram
Om Namah Shivaya Mantra
Shiva Tandava Stotram
Shiva Linga Ashtakam
Samba Sada Shiva Mantra

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